giovedì 18 luglio 2013

Il no, questo sconosciuto.

Quando abbiamo smesso di dirlo?
Quando abbiamo mollato gli ormeggi? Quando ci siamo stancati di fare i punti di riferimento per diventare...amici? Complici? Difensori?
Io ero bambina negli anni ottanta, ricordo che di regole me ne davano, poche ma efficaci.
Si mangia quel che c'è, non si da confidenza agli sconosciuti, non si risponde male agli adulti, non si fanno capricci, le maestre si rispettano; non sto ad elencarle tutte, sono solo alcuni esempi.
Prima degli anni ottanta, diciamo ai tempi dei nostri genitori, era  in voga il "regime totalitario": fai quello che ti dico, non si parla, hai qualche opinione? Tienila per te. I no erano anche troppi e non avevi nessuna possibilità di replica.
Ora le cose si sono ribaltate.
Intere famiglie tiranneggiate dai bambini: lasciano decidere ai bambini cosa si mangia, quando si esce, quando si rientra, quando e dove si dorme a tipo...tre anni? Quattro?
Io sono sgomenta.
Frequentando il parco giochi si vedono cose che voi umani non potete immaginare, pargoli urlanti e capricciosi, prepotenti che pretendono (n.b. NON chiedono) i giochi degli altri, menano, dicono parolacce, mentre le madri placide e beate chiacchierano sulla panchina.
E tu stai lì ad aspettare che intervengano prima che i più deboli vengano sepolti vivi nella fossa della sabbia.
Ma nulla, niente le fa alzare il sedere dalla panchina, le turba, le scompone.
Perchè?
Perchè i loro figli non sono la reincarnazione di Hannibal Lecter, no, hanno un carattere forte, si sanno imporre, tanto se li riprendo lo fanno ugualmente.
A quattro anni? Ma scherziamo?
Io non so se siamo arrivati a questo punto per sedare il nostro senso di colpa visto che la maggior parte di noi è sempre di corsa, sta tante ore fuori di casa per lavoro e quando torna è troppo stanca per "combattere" con i figli, o se la nostra generazione si sente ancora troppo figlia per fare il genitore.
Dico solo che la cosa non mi piace; i no fanno bene, danno dei limiti, un contenimento che limita il bambino, gli indica dove non puó spingersi, oltre là non si va.
I no ci vogliono perchè la vita non è sempre sì, ma è anche frustrazione, ed è giusto imparare a gestirla da piccoli.
Forse bisognerebbe entrare nell'ottica che i no aiutano a crescere, e i nostri figli non ci vorrano meno bene per questo, ma se siamo fortunati e sapremmo dosarli con maestria, un bel giorno, sono certa, ci ringrazieranno.

domenica 14 luglio 2013

Ma di cosa parla il tuo blog?

Bella domanda.
Parla di me.
Parla di mamme e di figli, a volte parlerà di libri, a volte di cucina, a volte di lavoretti.
L'ho chiamato mamma a tutto tondo perchè mi sembrava una forma perfetta per rendere l'idea che avevo in mente.
Una mamma al centro, e intorno equidistanti tutti i "punti"'della sua vita: i figli ovviamente, un marito, il lavoro ( se c'è), gli hobbies, la donna che sei, le insicurezze, le forze, tutte lì intorno a te.
Sempre cercando di conciliare tutto; a volte ci si riesce a volte la frustrazione sale.
Cambiando argomento, girovagando per il web ho finalmente trovato la ricetta per la pasta frolla perfetta.
Le crostate e i biscotti mi venivano sempre o troppo friabili, o troppo secchi.
Questa sarebbe una ricetta per la crostata, e io ho fatto sia una che gli altri, i bambini li hanno adorati, il risultato è stato questo, giudicate voi!




Fonte ricetta: Gourmet Daniela
http://www.gourmetdaniela.com/crostata-soffice-alla-marmellata/

mercoledì 3 luglio 2013

Letture d'estate

Una delle mie passioni principali è la lettura, leggo tanto e di tutto, adoro i libri, il loro peso, l'odore delle pagine, perdermi dentro nuove storie ed immedesimarmi nei personaggi.
E' una passione che cerco di trasmettere ai miei bambini, ho sempre letto ad alta voce per loro, fin da quando avevano pochi mesi, e il rito della storia della buonanotte a volte credo piaccia più a me che a loro.
Sono stata sempre poco attratta dalle nuove tecnologie, poi a Natale il mio gentil consorte mi ha regalato l'e-reader ed è stato amore a prima vista.
Almeno riesco a leggere nei ritagli di tempo ed anche in situazioni pittoresche, avendo una vasta scelta e senza portarmi dietro pesi.
L'ultimo libro che ho letto si intitola "Non volare via".
Parla di una coppia, come tante, che si costruisce una famiglia, hanno una bambina, Alice, poi dopo qualche anno un bambino, Matteo.
Quando tutto sembra andare a gonfie vele però i genitori scoprono che Matteo è sordo.
La disabilità del loro bambino, e il fatto di doverla affrontare giorno dopo giorno nella quotidianità, mette alla prova il loro rapporto, rompe gli equilibri.
Mi è piaciuto perchè i protagonisti sono genitori, ma sono un uomo e una donna, con le loro debolezze, i loro sentimenti, le loro frustrazioni al di là della genitorialità.
Mi è piaciuto perchè è una storia d'amore (ed io in fondo sono sempre una romaticona sognatrice), di amore di coppia, di amore fra fratelli, di amore fra genitori e figli.
Bello. Da leggere.E non aggiungo altro.